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  prove per spettacolo della corrida  

ATTIVITA'

In collaborazione con la Scuola Media abbiamo seguito i regazzi nella realizzazione dei compiti e nel recupero scolastico. Altre attività hanno completato i pomeriggi e ci hanno permesso di crescere insieme ai ragazzi.
Le feste di Natale, di Carnevale, di congedo di un obiettore, con musica e giochi sono stati momenti che i ragazzi hanno atteso con impazienza per poter mostrare le loro "abilità da discoteca" e il loro collaudato esibizionismo. 
Durante lo spettacolo “la Corrida” al cinema Primavera, il 14 Giugno, sei ragazze, un ragazzo e una educatrice si sono esibiti con successo in un balletto preparato durante un mese di prove.  alex
Le gite nei parchi hanno permesso di usufruire di spazi nuovi e più ampi, occasione per approfondire le relazioni fra i vari sottogruppi di età e interessi diversi. Abbiamo anche visitato il maneggio Rio Chianca di Spezzano.
Visto l'interesse che alcuni ragazzi hanno espresso per la meccanica e per la conoscenza del mondo del lavoro, abbiamo organizzato una visita alla Casa Bottega di Sassuolo dove eseguono riparazioni meccaniche e all'officina Nuova Giungas di Formigine durante la quale una guida ci ha illustrato le varie fasi del processo produttivo. 
Il corso di nuoto (10 uscite presso la piscina di Maranello) è stato vissuto come momento ludico e di scatenamento di energie, soprattutto dai ragazzi di prima e seconda media. 
Gli incontri di calcio durante l’anno con le squadre dei G.E.T. di Sassuolo sono stati coinvolgenti e hanno attivato la partecipazione anche dei ragazzi meno inseriti nel gruppo. La complicità sportiva e lo spirito agonistico dei ragazzi ha permesso alla nostra squadra di vincere il torneo conclusivo fra i G.E.T. di Sassuolo e Castellarano.
Tra le attività manuali con i ragazzi:

  • smontaggio e assemblaggio di mobili per adattarli e renderli funzionali alla separazione degli ambienti della nuova sede;
  • colorazione e realizzazione di murales sui “mobili parete”; riparazione e restauro degli arredamenti e di due biliardini usati al doposcuola;
  • riparazioni di biciclette quando necessario;
  • lavori di decoupage su vasi;
  • realizzazione del logo e del nome sulle magliette della squadra sportiva.

La gita a Gardaland è stata la tappa conclusiva che mirava a premiare l'impegno nel gruppo.
Prendo spunto dalla giornata a Gardaland, un’esperienza che emerge  soprattutto per l’aspetto ricreativo, per riflettere sul rapporto educatore-ragazzo al Babele.
dadeioNel mio lavoro cerco di trovare le condizioni per facilitare la comunicazione, per far passare dei messaggi. Il ragazzo sa che io appartengo a un mondo e lui ad un altro. Io sono quello che va a parlare coi suoi insegnanti,  genitori, parroco, che ha i rapporti col Comune, che sa fargli i compiti... Qualche ragazzo a volte è già rassegnato all'idea che la riuscita scolastica non fa per lui e non se ne preoccupa più. Quindi i discorsi sull'impegno scolastico sono ininfluenti, perché non crede che quello che vale per me valga anche per lui. I suoi rapporti col mondo adulto sono di rifiuto e di sfida reciproca. Del mondo degli adulti è affascinato dalle persone potenti, il cui prestigio si basa sulla violenza e sul denaro. I valori di rispetto della persona, dell’ordine e di impegno civile che io cerco di testimoniare sono così distanti da lui che sembra non valgano nel suo mondo.
La comunicazione ha bisogno che i due mondi si avvicinino. Durante la giornata a Gardaland mi è risultato evidente che i sentimenti di paura, gioia, visibili sul volto di tutti, grandi e piccoli, ci hanno resi più simili e vicini. Paura (che in quel contesto è ammesso esprimere direttamente) e altri sentimenti (per quanto sia riduttivo che siano prodotti da macchine stimolatrici di adrenalina!) sono stati il medium che ha dato vita a momenti di genuino avvicinamento ai ragazzi, in cui non dovevo dare disposizioni ma mi venivano chieste opinioni e consigli.
Quest’esperienza mi spinge a sottolineare l’importanza, per un educatore che opera con questo tipo di ragazzi, della qualità del suo “esserci”, della coerenza dei sentimenti, dell’essere persona intera al di là del ruolo.

Osservazione sugli educatori

Elisabetta non ci risparmia una critica:
<<Mentre siamo li al tavolo l’educatore mi dice -“fai i compiti” e poi va via o si mette a parlare con qualcun altro, poi si gira e chiede -“allora hai finito?”.
Cioè è li ma non mi aiuta veramente. Fa finta perché deve far vedere che mi sta aiutando. Specialmente quando si avvicina un altro educatore allora mi sta più addosso per far vedere che lavora.
compitiMi dice -“dai muoviti”, oppure -“ma non capisci proprio niente, non sai fare neanche quello!”.
Mi da fastidio perché mi fa sentire un ignorante.
Mi da fastidio quando alza la voce contro di me. Chi si crede di essere per trattarmi cosi.
Io gli vorrei dire “oh, ma cosa vuoi !”>>

Il Babele è anche una scuola per educatori, e li seleziona in base a motivazione e disponibilità reali a mettersi in gioco come "persona" nel rapporto con i ragazzi, capacità di andare al di là del semplice ruolo di educatore, un ruolo che lascia sterili i rapporti e rende frequenti gli scontri.

Dai ragazzi conosciuti al Babele che incontro per strada e nel Parco 25 Aprile, mi arrivano pressanti e lusinghiere richieste per andare in gita insieme durante l’estate e nuovi ragazzi mi chiedono di poter venire al Babele in autunno.
Trovo l’esperienza positiva e coinvolgente più di quanto mi aspettassi.anto

Fiorano, 15 Luglio 1998.
Il coordinatore del progetto
per la Parrocchia
Claudio Corradini

E.mail: info@gruppobabele.it
Ultimo aggiornamento: 15-lug-14
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