Com'era l'anno 1999-2000
Durante tutto l’arco del periodo sono entrati a far parte del Gruppo 52 ragazzi, dagli 11 ai 17 anni, di cui 20 ragazze.
Attività
La richiesta principale da parte delle famiglie è di supporto didattico ai figli.
L’attività dei compiti ha avuto quindi un peso dominante durante il pomeriggio.
Le attività grafiche e di manipolazione sono state seguite prevalentemente da un gruppo non numeroso di bambini più piccoli.
Abbiamo preparato insieme ai ragazzi le tradizionali feste del calendario (Natale, carnevale, ...) e la mostra fotografica delle attività del Babele. Le foto sono state esposte alla festa di fine anno scolastico.
La fotografia è stata utilizzata anche per costruire una storia che poi è stata pubblicata come fotoromanzo.
Quest’anno abbiamo introdotto l’uso della posta elettronica, ed ha trovato risposte positive sia all’esigenza notevole di comunicare dei ragazzi, sia alla loro curiosità di imparare ad usare il mezzo informatico.
Abbiamo cominciato la realizzazione anche del sito internet del Babele (benché il reale contributo dei ragazzi sia ancora limitato). il primo sito originale del 2000
Più cura è stata dedicata alla documentazione scritta delle attività svolte da ogni ragazzo, attraverso la compilazione di moduli che venivano raccolti in uno schedario e che testimoniavano concretamente il percorso compiuto.
La richiesta principale da parte dei ragazzi è sulle attività sportive.
Il corso di arrampicata sportiva alla palestra di Sassuolo, si è svolto settimanalmente da novembre a maggio, coinvolgendo diversi ragazzi e ragazze e via via ha visto la selezione di questi in funzione di interesse e capacità. Il corso si è concluso a Crosano (Trentino) dove molti ragazzi hanno scalato delle pareti verticali di roccia.
Quest’anno è stato possibile tentare di allenare i ragazzi al gioco del calcio “di squadra”.
Immancabile gita al mare e uscite in piscina.
Rapporto con la scuola
Verso la fine dei quadrimestri, per quattro pomeriggi durante l’anno, grazie alla disponibilità del Preside, abbiamo partecipato ai Consigli di Classe. Questi momenti sono serviti da verifica del recupero scolastico dei ragazzi e per pianificare insieme agli insegnanti delle ulteriori iniziative da prendere.
Rapporto con la famiglia
I contatti con le famiglie sono avvenuti spesso durante il pomeriggio e al telefono. Sono stati frequenti i colloqui coi genitori che si recano al doposcuola per accompagnare i figli. Solleciti sono stati anche i genitori chiamati a presentarsi al doposcuola per discutere su questioni inerenti i figli.
Organizzazione
Il lavoro pomeridiano è stato organizzato secondo il seguente orario:
14.30 –16.30: attività di sostegno scolastico;
16.30 –18: attività ludico-ricreative;
18 –18.30: incontro di programmazione fra educatori. Incontro e dialogo con i genitori e con i ragazzi.
Le attività si sono svolte il Lunedì, il Mercoledì e il Venerdì. Il Martedì e il Giovedì sono stati riservati alla formazione e alla preparazione di attività. Impegno della Parrocchia
Operatori
Gli educatori impegnati sono stati 6 (compreso il sottoscritto). Oltre a questi tre volontari di Fiorano vengono da parecchi anni e i ragazzi sono molto affezionati a loro.
Due obiettori della Caritas sono entrati in servizio in Gennaio e si sono inseriti gradualmente e non senza difficoltà nel gruppo di lavoro. Un modesto contributo è stato dato anche da un obiettore tirocinante della Caritas.
Quattro ragazze tirocinanti del liceo socio-psico-pedagogico “Sigonio”, hanno svolto un servizio di 24 ore in media ciascuna nell’arco dell’anno scolastico e sono state una presenza non trascurabile.
L’impegno volontario di un’allenatrice ha permesso alla squadra di pallavolo delle ragazze delle Superiori di effettuare oltre a una decina di allenamenti e di arrivare prima nel torneo dei G.E.T. di Sassuolo.
La frammentazione e l’occasionalità delle prestazioni degli operatori sono legate esclusivamente agli impegni scolastici dei singoli. Rimane sopra la media la motivazione, la passione e la disponibilità al servizio della maggior parte dei collaboratori.
Formazione, coordinamento e verifiche
Il percorso di formazione è stato tenuto da Pascale Scopinich; il tema era la comunicazione efficace e l’Approccio Centrato sulla Persona secondo il metodo Gordon. Si è articolato su circa 15 incontri di tre ore. Il percorso è stato intenso e ha trovato l’interesse da parte di tutti (fino a 10 partecipanti).
Il numero, la continuità e lo stile degli incontri ha determinato la creazione di un gruppo di educatori che innanzitutto sono entrati in relazione tra di loro, conoscendosi e scoprendosi attraverso la sperimentazione di una comunicazione più congruente.
Questa esperienza è un presupposto cruciale per avere una ricaduta nel lavoro coi ragazzi e per avviare una collaborazione effettiva fra gli educatori, tenuto conto di quell’aspetto (limite e risorsa insieme) della disomogeneità del personale educativo del Babele.
Un altro momento importante di qualificazione del lavoro degli educatori è stata l’attività svolta dalla coordinatrice pedagogica distrettuale.
La sua attività si è articolata in queste tre momenti:
- presenza al babele e partecipazione alle attività didattiche (20 ore circa);
- equipe di discussione delle problematiche che emergevano al Babele (15 ore circa);
- equipe estesa agli altri educatori dei G.E.T. di Sassuolo (2 incontri).
Formazione e verifica si sono svolte attraverso un confronto produttivo e ben coordinato fra il sottoscritto e l’Operatore Servizi Culturali del Comune.
Conclusione
Diversi e nuovi ragazzi sono stati integrati quest’anno nel Gruppo. Sono arrivati anche con qualche timore, in un luogo che ricorda loro che hanno bisogno di aiuto per fare i compiti scolastici. Non tutti hanno voglia di riconoscerlo e di essere aiutati. Alcuni di loro tornano qualche anno dopo a ringraziare dell’aiuto ricevuto, ma è un fatto eventuale e successivo.
Se fosse tutto qui credo che il servizio sarebbe già “appassito”.
C'è una caratteristica particolare di quest’esperienza: la relazione di attenzione tra educatori e ragazzi. Si avverte quasi uno stupore nei ragazzi per questo legame che si forma con gli educatori (persone che siano stimate da loro e si interessino alla loro vita).
Qualcuno mi ha fatto notare che qui vengono sgridati in modo diverso dal solito. Di essere sgridati ne hanno bisogno. Anzi spesso cercano il rimprovero, come una testimonianza che c’è chi si occupa di loro.
Al Babele non si riesce ad essere avari di rimproveri, ma siamo stati molto meglio quando le sgridate sono state efficaci. Lo sono state quelle “centrate sulla persona”, ovvero quelle che fanno capire al ragazzo che cosa prova l’educatore di fronte a certe situazioni, cosa vuole da lui e perché. Siccome siamo persone con gli stessi bisogni, accade che il ragazzo è anche orgoglioso di venire incontro ai bisogni dell’educatore.
...
Pensando al futuro e a come migliorarsi, vorremmo rispondere alla richiesta di un sostegno scolastico adeguato per i ragazzi che andranno alle scuole superiori. Il loro numero è raddoppiato e quest’anno ci siamo resi conto della necessità di uno spazio e di momenti da dedicare esclusivamente a loro.
Il Babele è anche un luogo di ritrovo per alcuni ragazzi che non vanno a scuola ma vengono a trovare le ragazze che frequentano il doposcuola (e viceversa). Questi si limitano a rimanere all’esterno a chiacchierare e manca una proposta concreta in cui coinvolgerli. Alcuni adulti, comprensibilmente, provano disagio di fronte a questi gruppetti di ragazzi. Pertanto riteniamo importante (perché educativo e preventivo) fornire loro un luogo di aggregazione che sia anche opportunità di formazione, di espressione e di arricchimento valoriale.
Partendo dalla risposta al bisogno scolastico di alcuni, vorremmo proporre occasioni di confronto e discussione sulle problematiche giovanili, attraverso, per esempio, mezzi video ed informatici. Rimandando ad altro momento una più precisa illustrazione di un progetto, mi limito qui a segnalare che, da questo punto di vista, la proposta di creare una postazione Free-Net al Babele rappresenta un intervento mirato in un luogo adatto, secondo gli obiettivi di quel progetto.
Concludo, non senza ricordare e ringraziare per la buona collaborazione e il pieno appoggio venuti sia dalla Parrocchia che dai Servizi Comunali.
Fiorano, 3 Agosto 2000.
Claudio Corradini |